Enjoy the Silence

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Eugenia
Assenza di rumori, di suoni, voci: così definisce il vocabolario il silenzio, quella condizione che fino a poco tempo fa mi faceva paura, forse perché questa assenza, questo mutismo ricorda qualcosa di sterile, vuoto, angosciante. Beh, vivere due giorni di esercizi spirituali e 48 ore di silenzio, ha decisamente cambiato la mia idea. Avevano ragione Simon & Garfunkel quando cantavano "the sound of silence". Sì, perché può esistere un suono del silenzio, il suono di Dio, del mio cuore, dei miei battiti all'unisono con i Suoi. Esiste un silenzio che parla, un silenzio che ti permette di staccare dal mondo e di isolarti. È un po' come mettere le cuffiette dell'iPod e lasciare andare traccia dopo traccia la musica di Dio. Un Dio che sta alla porta e bussa, e quando gli altri rumori, suoni o voci del mondo si spengono (niente cellulare, tv, whatsapp, facebook, fidanzato, amici, lavoro, problemi …), si accende solo il suono della voce di Dio. In quel momento tu gli apri la porta, con timidezza lo fai entrare nel tuo presente, si accomoda nel tuo cuore e cominciate a dialogare. Piano piano, come ai discepoli di Emmaus, comincia a spiegarti la tua storia, a farti capire quante volte ti stavi allontanando da Lui, quante volte ti ha preso per mano, ti ha portato in braccio. Man mano che Lui parla toglie un velo dai tuoi occhi e cominci a comprendere quel tuo passato di delusioni, quel tuo presente così confuso e quel futuro così inafferrabile. Ti dimostra che Lui c'è, c'è sempre stato e ci sarà sempre al tuo fianco perché, se te ne fossi dimenticata, grazie a Lui sei già risorta tante volte.

Quello che ti chiede è di cercarlo sempre, in tutto e in tutti, perché sei nata per quello e di comprendere che sei chiamata a cose grandi, ma che per camminare con Lui devi gettare il cuore oltre i tuoi li miti, la tua tristezza e la tua piccolezza, lanciare quel cuore nelle mani di Dio, quasi come fa un "quarterback" e lasciare che sia Lui a fare "touchdown" nella tua vita. Capisci che il campionalo della vita è fatto di tante partite che non sempre vincerai, ma che solo con Lui alla fine avrai la vera vittoria. E allora, dopo che hai avuto modo di stare davvero con Lui, quando vorresti dirgli, come i discepoli di Emmaus "resta con noi, Signore, perché si fa sera", dal mio cuore si eleva un Grazie e una preghiera:

"Consapevole della mia debolezza, ricca solo del Tuo infinito amore, mantienimi sempre fedele a Te, anche quando non comprendo e, come la Vergine Maria, fa' che io possa conservare tutte queste cose nel mio cuore". Eugenia Provenzano.
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Francesca

"Vieni nel silenzio e parlerò al tuo cuore"!

Ci sono momenti nella vita in cui hai voglia di urlare e non puoi farlo, in cui tutto sembra andare per il verso opposto a quello che tu avevi progettato, pensato, voluto ... Ci sono giorni in cui vorresti avere il numero di telefono di Dio e chiedergli "perché?" ... istanti in cui vorresti mettere ordine nel caos delle tue giornate piene di cose, parole, persone .. giornate caotiche e forse inutili, piene di tutto eppure colme di niente .. . . . proprio in un momento come questo risuonava nella mia testa una frase "vieni nel silenzio e parlerò al tuo cuore"! Silenzio ... questo sconosciuto (soprattutto per una come me)! Il silenzio fa paura, è impertinente, ti costringe ad ascoltarti ... ad ascoltare! Una proposta? Una promessa ... o una minaccia? Ho rischiato così ho deciso di fare un 'esperienza nuova con Dio: gli esercizi spirituali .. qualche giorno "faccia a faccia con Lui", abbandonando a valle tutto il resto del mondo, qualcosa che fino a quel momento credevo fosse solo per religiosi e consacrati .. mi sbagliavo alla grande! Ho scoperto che il silenzio può essere pieno e quei giorni sono stati un dono prezioso di Dio, un costante dialogo con Lui .. una ricerca di ciò che nella mia vita andava nel verso giusto e di ciò che doveva cambiare direzione ... Avevo davvero bisogno di un'esperienza forte, di riscoprirmi figlia amata da un padre che ha bisogno che tu gli dedichi un po' di tempo per poterti parlare .. avevo bisogno di un silenzio che mi riportasse a Lui .. In quel dialogo con il Signore la mia quotidianità ha preso forma, ho lasciato parlare il Signore ed in quell' "apparente silenzio le sue parole erano chiare, illuminanti... vere! Ho messo ordine dentro di me ed ho capito che essere cristiani significa far entrare Lui in tutto ciò che facciamo dalla mattina alla sera, nel lavoro, con gli amici, nelle relazioni e nell'amore .. ho capito che non si può essere testimoni credibili del suo Amore relegando la fede fuori dalle "nostre cose quotidiane" e tentando di risolvere tutto ciò che non va da soli senza interpellare il nostro essere cristiani, senza interpellare Colui in cui crediamo .

Non parlo di una formula magica che per incanto sistema ogni cosa, ma di una sana rigenerazione dell'anima, di un respiro profondo che pone le cose nella giusta posizione, un diverso modo di guardare e soprattutto di reagire a ciò che ti accade. È stato un silenzio così pieno e bello ... un silenzio chancora oggi fa rumore! Sì, perché tutto ciò che faccio durante la giornata in qualche modo mi riporta a quei momenti con Lui...a quei giorni di Grazia! Non credo ci sia niente di meglio che lasciarsi abbracciare da Colui che è Amore .. un abbraccio che ti riempie il cuore, la mente e lo spirito, un abbraccio che credo non dovrebbe mancare a nessuno. FRANCESCA

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Martina

Il silenzio ...

quante volte questa parola può farci paura, perché è nel silenzio che riusciamo ad ascoltare veramente il nostro essere. Trovarci a tu per tu pensando a quello che costruiamo nella nostra vita, a quello che non va, alle situazioni spiacevoli che ci hanno segnato. Allora ecco le "magiche cuffie", la musica che riesce a placare i nostri animi, i nostri pensieri. Quando mi è stata proposta questa esperienza ero più che scettica; eroterrorizzata all'idea di rimanere da sola, in silenzio. Non avrei mai immaginato che nel silenzio sarei stata avvolta dal più tenero degli abbracci, quello del Signore. Non sono stata sola neanche un attimo. La mia testa

era piena di idee, il mio cuore pieno di gioia, la mia anima serena e tutto questo solo per aver ascoltato il Signore nel silenzio. È stato proprio in questo che ho trovato le parole della libertà! Quella libertà che fa sorridere e orna la nostra vita di gioia, pienezza e gratitudine. Diventano questi gli elementi essenziali che contraddistinguono un cristiano e sapendoli coltivare nasce il desiderio e l'impegno di essere testimoni dell'amore di Dio, nonostante le ostilità. Il cristiano è il sale della terra e la luce del mondo (Mt 5, 13-16). Mi piace pensare che questa luce è quella delle stelle, che brillano anche se intorno a loro è buio e fanno grande scalpore nel silenzio della notte. Ecco, fare esperienze di questo tipo ci ricorda quanto è bella la nostra fede, che va vissuta e indossata anche se il mondo fuori fa rumore e ci è ostile. MARTINA PUJA

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Michele

Un silenzio diverso

Una situazione che, considerata così per come appare, suscita in ognuno di noi sentimenti contrastanti: per alcunj rappresenta pace, quiete; per altri è un grosso spauracchio. In realtà tutti noi, chi più chi meno, vivendo in un contesto sociale nel quale si fa di tutto per non rimanere soli ed emarginati, a volte scendendo persino a compromessi e rinnegando li proprio essere, abbiamo un po' paura del silenzio, di stare senza pensare a niente ... O forse a pensare a tante, troppe cose. Nell'esperienza degli esercizi spirituali quella del silenzio è la componente principale, ma è un silenzio diverso da quello descritto finora, perché pieno della presenza di Dioche, attraverso le illuminanti indicazioni della guida spirituale e le ideali condizioni ambientali di tranquillità e distacco dal quotidiano, va come a rimuovere le travi che fino a quel momento hanno irrimediabilmente serrato le porte del cuore. E da quel momento in poi, avendone la riprova anche con chi ha vissuto insieme a te la stessa esperienza, ti si spalanca davvero l'universo! Quel silenzio inizialmente spaventoso ti riempie di così tanti, meravigliosi messaggi che da lì in poi tutto appare diverso, in ciò che fai, nei rapporti con gli altri, nei nostri piccoli passi quotidiani: capisci che puoi stare a contatto, comunicare e incontrarlo nel prossimo senza necessariamente parlare; comprendi che Lui è sempre con te, nei momenti di gioia e soprattutto in quelli più tristi; e senti sempre di più la necessità di ritagliarti dei momenti quotidiani di dialogo con Lui, l'Unico che più di tutto e tutti possa guidare questo nostro infinito cammino di vita fede, due concetti che ultimamente non vanno più tanto di pari passo. Quindi per noi laici, queste esperienze, come quelle vissute in fraternità, sono preziosissime, per trovare sempre nuove motivazioni, per poter ricaricare le nostre "pile spirituali" sempre in modo diverso.  E se è vero, come scrisse il beato Paolo VI nell' "Evangelii Nuntiandi", che: "L'uomo contemporaneo ascolta più volentieri testimoni che maestri", allora rimbocchiamoci le maniche! Facciamo fruttare i tesori acquisiti in questi momenti di Grazia, condividendo coerentemente .il nostro essere Suoi figli con chi ancora non ha voluto o potuto incontrarLo, con la rinnovata consapevolezza che Lui ci accompagna passo dopo passo in questa bellissima missione. MICHELE FARINA


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